Non c’è bisogno di dire altro

Pensieri sparsi che trovano sintesi in una canzone.

Stavo tentando la fuga in auto, verso le sette di sera, e pensavo di scrivere qualcosa sul clima politico attuale, sulla situazione dell’Italia o, meglio, degli italiani. Ma è veramente difficile scrivere qualcosa di storicamente discreto, bisogna avere qual tipo di modus applicandi che ti porta a mettere per bene insieme gli accadimenti tra di loro senza fare collegamenti isterici che paiono più voli pindarici che non considerazioni concrete. Pensavo di avere qualcosa da dire, ma non riuscivo a mettere insieme le parole.

Sono giorni che leggo di piccoli fascisti e problemi dell’eurozona, che mi capita di leggere post al vetriolo e relativi commenti. Che trovo da leggere solo di fenomeni di odio.

La barcarole di Tchaikovsky.

Non fu difficile seguirlo, il poeta delle nuvole. C’era sete e voglia di pioggia. La sua voce profonda emanava un sapore di sigarette e malinconia.

Dopo una breve introduzione, capisco perché non ho bisogno di dire altro. Tra troie e trafficanti aveva già detto tutto lui:

“La scimmia del quarto reich ballava la polka sopra il muro e mentre si arrampicava le abbiamo visto tutti il culo”

masso per masso, post per post, nessuna fucilata, solo gas esilarante che neanche i modulatori d’umore di P. Dick.

Me li sono davvero figurati i due secondini dell’Italia, lì a parlare di reddito di ignoranza e fat tax:

“Si può fare domani, sul far del mattino”

e i faccendieri, scimmie urlatrici, fanti, cavalli, cani ed un somaro ad annunziare vobis magno cum gaudio. Avevate voci potenti. Lui proprio il ministro dei temporali che auspica democrazia con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni, in un tripudio di tromboni. Una tovaglia azzurra. In questa famosa città civile sembra saremo molto presto tutti cittadini liberi, perché avremo un cannone nel cortile, forse due.

Dall’altra parte c’è chi porta il feretro di un ideale defunto: quanto è bella la giovinezza, non vogliamo più invecchiare.

“Voi avevate voci potenti, adatte per il vaffanculo”

Mi sembra un quadro, un quadro delineato dal pittore e che doveva essere una cosa ed invece pare una altra, una magia, la magia dei poeti. E dopo questo incantesimo, una pace terrificante di flauti, il secondo funerale di coloro che erano già morti.

“mentre il cuore d’Italia
da Palermo ad Aosta
si gonfiava in un coro
di vibrante protesta”

Grilli

Spero di esser letto e che qualcuno nei commenti mi mandi a cagare.

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